Un articolo di Franco Broccardi per il Giornale delle Fondazioni
Qualche giorno fa D’Isanto ha rilanciato l’idea di fare di Napoli un laboratorio “dove sperimentare un grande progetto nel comparto culturale e della creatività attraverso interventi di defiscalizzazione”. Di fare del territorio partenopeo, quindi, una Zona Economica Speciale della cultura in cui sviluppare progetti liberi dalle abituali zavorre del fisco e della burocrazia e che possano, quindi, per il tramite della cultura, fungere da traino sociale ed economico. Un esperimento, questo, a valenza europea dove potrebbe essere esportato nelle aree depresse ad elevata contrazione di beni culturali per stimolarne la rinascita. Un progetto interessante che mette al centro la questione culturale come motore economico del nostro paese, che rilancia il lavoro svolto negli ultimi anni e lo declina ancor di più in chiave di rigenerazione urbana.
Sorgente: Napoli Zona franca per la Cultura? Prosegue il dibattito
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