A La Morra, nelle Langhe, una piccola cappella non consacrata costruita nel 1914 offriva un riparo per i contadini durante i temporali e le grandinate. Ormai in rovina, Ceretto, la casa vinicola che ne era proprietaria, affidò a Sol LeWitt e David Tremlet il suo recupero per farne un posto dove riposarsi, ammirare il magnifico paesaggio delle Langhe e, perché no, bere un bicchiere di vino. Dall’unione di culture, visioni, mondi e colori è nato un posto bellissimo, straniante e sorprendente.
È questa la stessa filosofia che da quasi cinque anni e mezzo ci ha portato a mischiare mondi, convinti che dallo scambio, dalla bellezza e dalla curiosità nascano le possibilità.
Sulle nostre pareti, nei nostri spazi si sono alternati fotografi, pittori, scultori, artisti a dare sostanza a un percorso che allora ci siamo divertiti a chiamare Modello Unico per rendere il senso di quello che siamo e che in seguito è diventato quel progetto ancor più completo e complesso che chiamiamo ÆS.
In questo periodo in cui la memoria viene messa in discussione e le statue abbattute, in cui il passato sembra altro rispetto a un futuro che non sappiamo ma che inevitabilmente ne è figlio, ci piace ripercorrere la strada fatta di tutti gli incroci che abbiamo attraversato.
Abbiamo iniziato a fine 2014 con la personale di chi ci ha aiutato a partire, condividendo idee e passione. Con Marina Alessi, ritrattista e fotografa di scena, che ha esposto ritratti scattati in un percorso all’insegna dell’espressione che accende gli sguardi di dirompente e segreta umanità.
Nei volti dei personaggi da lei fotografati, protagonisti del mondo della letteratura, della musica e della cinematografia e del teatro, così come di persone incontrate per altre vie, Marina Alessi ha valorizzato, attraverso il gesto atemporale dello scatto, espressioni e legami. Relazioni che rendono persone le persone. Che, in fondo, è l’unica cosa che dovrebbe importare.
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