La street art, per definizione, è condivisione: vive nelle strade, indistinte e metropolitane. Indipendente e illimitata. Racconta le proprie storie proprio senza soffitti, con ironia e intelligenza. Con acume e con la voglia di ridere, anche, dove spesso da ridere sembra proprio che non ci sia.
Cosa c’entra, dunque, Nais, meravigliosa street artist, al chiuso, in uno studio di commercialisti, per giunta? Ci ha aiutato a capire che è la nostra percezione a fare l’arte, la cultura e ogni storia. Ci ha aiutato ad abbattere i muri tra mondi immaginati diversi, a rendere lo spazio infinito, a guardare l’alto e trovarci l’altro e il tutto in forma di stelle. A comprendere che il soffitto che abbiamo qui sopra è solo una copertura dalla pioggia e non un limite alle idee e alla nostra umanità.
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