BBS-Lombard a Cantiere Città, un percorso per le città candidate a Capitale della Cultura 2025

BBS-Lombard a Cantiere Città, un percorso per le città candidate a Capitale della Cultura 2025

Agrigento è stata proclamata Capitale Italiana della Cultura 2025. Ma che ne sarà dei progetti proposti dalle altre finaliste in gara? Per valorizzare i progetti di candidatura e non disperderne il patrimonio di creatività, competenze e relazioni investito durante la competizione, Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali e il Ministero della Cultura hanno promosso il 22-23 maggio a Roma la seconda edizione di Cantiere Città, un percorso di consolidamento delle competenze di progettazione culturale rivolto alle città finaliste, al quale ha partecipato la nostra partner Irene Sanesi.

"Due verbi, uno italiano e uno inglese, riassumono la tendenza attuale" ha affermato Sanesi a conclusione dei due giorni di lavoro: "Da un lato ibridare e dall'altro to raise. Essi evidenziano come il tema caldo sui modelli di governance si apra sempre di più a modelli ibridi di co-progettazione e collaborazione, e quello delle risorse al concetto ampio espresso dal verbo ‘to raise’ che significa non soltanto raccogliere ma anche supportare, sostenere, generare, dentro un concetto ampio di sostenibilità.

Oltre alla città vincitrice Agrigento, hanno partecipato i rappresentanti di Aosta, Assisi, Asti, Bagnoregio, Monte Sant’Angelo, Orvieto, Pescina, Roccasecca e Spoleto. Sono stati accolti dal Capo di Gabinetto del Ministero della cultura, Francesco Gilioli, e dalla direttrice della Fondazione Scuola dei beni e delle attività, Alessandra Vittorini. Erano 26 i presenti tra profili tecnici (funzionari e dirigenti) e profili politici (sindaci e assessori).

Il primo giorno, presso la Sala Emeroteca del Ministro della cultura, i rappresentanti delle città hanno presentato ciascuno il proprio dossier di candidatura ponendo l’accento sul concept del programma, su attori e luoghi coinvolti e, soprattutto, raccontando la visione del futuro della propria città e le potenzialità legate all’attuazione del progetto.
Ad ogni presentazione è seguito un confronto con le altre città e con tre esperti di politiche culturali cui la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali ha chiesto di accompagnare l’intero percorso di città: Luca Dal Pozzolo, Irene Sanesi e Sarah Dominique Orlandi.

Il secondo giorno, presso la sede della Fondazione Scuola dei beni e delle attività cultuali, in un’ottica di co-progettazione dei lavori futuri, i tre esperti hanno guidato altrettanti tavoli di lavoro tematici: sulla progettazione culturale (Luca Dal Pozzolo), sulla governance per la città culturale (Irene Sanesi) e sulla comunicazione partecipata (Sarah Dominique Orlandi).

È così che il confronto ha portato all’attenzione di tutti i temi percepiti come più urgenti:  dalla valorizzazione degli specifici asset di ogni territorio, per avviare un racconto della città proiettato al futuro, alla crucialità del concept della sostenibilità (ambientale, economica e sociale), dalla promozione di un rapporto virtuoso pubblico-privato e del dialogo istituzioni-stakeholder in un’ottica di partecipazione attiva, all’attivazione di progetti culturali anche come strumento per contrastare il fenomeno dello spopolamento, in particolare delle fasce più giovani (universitari e post). Condivise tre linee strategiche: una progettazione ben strutturata che abbia ricadute positive di lunga durata, l’individuazione (tra i diversi modelli) della governance che meglio s’addice al territorio e agli obiettivi progettuali, il dialogo accurato e costante tra comunicazione istituzionale e processi partecipativi.

Tra giugno e dicembre 2023, il programma prosegue con un modulo comune rivolto collettivamente a tutte le città finaliste (tre corsi online dedicati all’approfondimento dei temi indiduati) e con un percorso individuale riservato ad ogni città finalista (tre workshop di sostegno nella attuazione della programmazione culturale della città).