FAQ gallerie: l'IVA e il regime del margine

FAQ gallerie: l'IVA e il regime del margine

Nell'ambito della nostra attività di consulenza alle gallerie, supportiamo gli operatori del mercato dell'arte nella risoluzione di questioni legate all'Iva, alla Siae, all'antiriciclaggio, alle normative nazionali e internazionali.  Sul nostro sito raccogliamo alcune delle domande più frequenti che ci vengono poste.


Quando si può applicare il regime del margine?

Dal punto di vista soggettivo, sono sottoposti al regime del margine coloro che esercitano come professione abituale il commercio al dettaglio, all’ingrosso o in forma ambulante di beni mobili usati, di oggetti d’arte, d’antiquariato o da collezione, per i quali i soggetti non hanno subito la rivalsa dell’imposta al momento dell’acquisto. Sono comprese perciò sia le gallerie d’arte, sia le case d’asta.

Dal punto di vista oggettivo, i beni assoggettati al regime del margine sono:

  • beni mobili usati, suscettibili di reimpiego nello stato originario o previa riparazione;
  • oggetti d’arte, d’antiquariato e da collezione indicati nella tabella allegata al D.L 41/1995 (l’elenco è tassativo).

Perché si possa beneficiare del regime del margine, è necessario che i beni siano stati acquistati da soggetti privati, i quali non possono addebitare l’IVA per rivalsa né in Italia né in altri Stati membri dell’UE. Si considerano privati anche:

  • i soggetti IVA che non hanno esercitato alcuna detrazione, data da una previsione di indetraibilità oggettiva o soggettiva, i quali cedono il bene in esenzione;
  • i soggetti passivi di imposta che abbiano assoggettato l’operazione al regime del margine;
  • i soggetti passivi che effettuano abitualmente cessioni di beni rientranti nell’ambito oggettivo di applicazione della disciplina del margine;
  • i soggetti IVA comunitari che godono del regime di esonero nel proprio stato (regime di franchigia).

Quali sono i metodi di calcolo dell’IVA secondo il regime del margine?

Con il regime del margine, il tradizionale metodo di calcolo dell’IVA “imposta da imposta” viene sostituito con il metodo “base da base”, secondo il quale l’IVA è applicata solo sulla differenza tra il prezzo di vendita del bene e il suo costo di acquisto al lordo dell’imposta (c.d. margine).

Il regime del margine prevede tre metodi di calcolo dell’IVA: analitico, forfettario e globale. Coloro che adottano il regime analitico o forfettario possono scegliere per ogni cessione quale regime IVA applicare (se regime ordinario o quello del margine).

Regime analitico: a chi si applica?

Il regime analitico si applica a tutti i soggetti passivi che effettuano con carattere abituale cessioni di beni rientranti nell'ambito oggettivo di applicazione della disciplina del margine, salvo che questi abbiano optato per il regime IVA ordinario. Tale regime si applica inoltre ai soggetti passivi come imprenditori e professionisti che effettuano occasionalmente cessioni di beni rientranti nell'ambito oggettivo di applicazione della disciplina del margine, salvo che questi abbiano optato per il regime IVA ordinario.

Questa metodologia si applica anche ai rivenditori di oggetti d'arte, d'antiquariato o da collezione, purché abbiano esercitato l’opzione per tale regime quando i beni in questione siano stati:

  • importati da Paesi terzi;
  • oppure, acquistati direttamente dall'autore o dai suoi eredi/legatari.

I rivenditori di oggetti d'arte, d'antiquariato o da collezione che importano tali beni o li acquistano dall'autore stesso o dai suoi eredi/legatari, insieme con i soggetti che rientrano nel regime forfettario o globale del margine ma che intendono optare per il regime analitico del margine, devono darne comunicazione nella dichiarazione IVA relativa all'anno a decorrere dal quale il contribuente intende esercitare l'opzione.

Regime analitico: come viene calcolata l’IVA?

L’IVA viene applicata sul margine di ogni singola cessione. Il margine è determinato quale differenza tra il prezzo di vendita del bene e il relativo prezzo di acquisto, incluse tutte le spese di riparazione e accessorie. Tali spese devono essere conteggiate al lordo dell’IVA dovuta.

Nel caso in cui la differenza fosse positiva, al margine così determinato deve essere scorporata l’IVA, e sulla base imponibile risultante deve essere poi applicata la percentuale corrispondente all’aliquota del bene. Nel caso in cui invece il margine presenti segno negativo, non è dovuta alcuna imposta.

L’IVA sugli acquisti (anche intracomunitari) e sulle importazioni dei beni mobili usati, oggetti d’arte, d'antiquariato e da collezione, nonché l’IVA sulle riparazioni e sulle spese accessorie, è indetraibile. Se, tuttavia, al momento della cessione il rivenditore ha scelto di determinare l’IVA nei modi ordinari, è in questo caso consentita la detrazione dell'imposta eventualmente assolta all'atto dell'acquisto/importazione.

Regime forfettario: a chi si applica?

Il regime forfettario rappresenta il regime naturale per coloro che effettuano commercio di beni usati in forma esclusivamente ambulante. Inoltre, si applica nel caso in cui manchi il prezzo di acquisto dei beni oggetto della cessione, o esso sia irrilevante o non determinabile.

Regime forfettario: come viene calcolata l’IVA?

Il margine su cui viene individuata l’imposta è calcolato mediante l’applicazione di una percentuale predeterminata sul prezzo di vendita.

Con specifico riguardo alle opere d’arte, il margine è determinato forfettariamente pari al 60% del prezzo di vendita. All’ammontare così determinato è necessario scorporare l’IVA: la differenza tra il 60% del prezzo di vendita lordo e quello al netto dello scorporo costituisce l’importo IVA relativo alla cessione.

Anche in questo caso l’IVA sugli acquisti (anche intracomunitari) e sulle importazioni dei beni mobili usati, oggetti d’arte, d’antiquariato e da collezione, nonché sulle riparazioni e sulle spese accessorie, è indetraibile.

Regime globale: a chi si applica?

Il regime globale è applicabile solo ad alcune specifiche attività di commercio non esercitate da ambulanti. Tra queste rientrano:

  • il commercio di francobolli, monete o altri oggetti da collezione;
  • il commercio di veicoli usati;
  • le cessioni che hanno ad oggetto confezioni di materie tessili, ovvero prodotti di abbigliamento, compresi quelli accessori;
  • le cessioni di beni, anche di diversi generi, acquistati per masse come compendio unitario o a prezzo indistinto;
  • il commercio di qualsiasi altro bene con costo inferiore a €516,46.

Nella prassi, il regime globale è poco utilizzato nell’ambito della compravendita di opere d’arte.

Regime globale: come viene calcolata l’IVA?

Questo metodo prevede che il margine venga determinato con riferimento alle cessioni e agli acquisti considerati globalmente nel periodo mensile o trimestrale, e non sulla base delle singole operazioni effettuate.

Come comportarsi se si acquista un’opera da un soggetto comunitario (società) che vende col regime del margine? È un acquisto da indicare in Instrast?

Nel caso si acquisti da un soggetto che applica il regime del margine è come se si stesse acquistando da un privato. Non si tratta di una operazione intracomunitaria. L’Intrastat dovrà essere spedito solo se obbligati e solo a fini statistici.