L'insieme complementare di Stefano Galli

L'insieme complementare di Stefano Galli

4 febbraio-27 marzo 2021, presso la sede di Prato di BBS-Lombard / BBS-pro

Nella mostra L’insieme Complementare, a cura di Accaventiquattro e Davide Sarchioni, Stefano Galli (1989, Firenze) interviene sui paesaggi dipingendo successivamente elementi che a volte vanno a contrastare, a volte a integrare lo sfondo rappresentato. Due sono le serie presentate in mostra: la serie delle tempeste in cui l’aspetto sublime prevale su quello caotico e tragico del diluvio o di un ipotetico naufragio, e la serie delle giungle caratterizzate da un intervento più contrastante e appartenente a un mondo fantastico abitato da giganteschi insetti colorati.

Stefano Galli si ritaglia una nicchia stilistica tutta sua e lo fa avvalendosi di strumenti che sono diventati di uso comune come i fotoritocchi di smartphone o pc, usando quindi un elemento contemporaneo alla portata di tutti e che non richiede una formazione tecnica per essere riprodotto.

Il lavoro di Stefano Galli si muove tra contaminazione tra tradizione e contemporaneità, verità e falsità della raffigurazione e stupisce lo spettatore facendo coesistere nell'insieme della tela elementi completamente in contrasto tra di loro sia a livello tecnico (cioè della fattura pittorica) sia a livello concettuale. La potenza di questo contrasto dà vita a un “insieme complementare”, cioè a un insieme formato da elementi in contrasto tra loro ma che separatamente non possono esistere.

Stefano Galli (1989, Firenze) vive e lavora tra Firenze e Dalian in Cina.
Si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Firenze e attualmente insegna e dipinge al Centro Culturale FCAEC di Dalian in Cina. Ha esposto in numerose mostre collettive, tra cui nel 2019 La nuova accademia a Palazzo Pegaso a Firenze; Ai confini dell’abbandono a Le Muratine a Firenze nel 2018; Young chinese and italian artists in comparison all’Accademia di Chong Qing a Sichuan in Cina e Grammelot al MACRO Testaccio a Roma nel 2016; Melograno art project presso la galleria Aun di Teheran, Iran e Under Pressure presso Fonderia Cultart a Prato nel 2015. Nel 2015 vince il premio Enegan.