Un pezzo di Picasso: comproprietà e aste digitali

di Marcelo Garcia Casil

Pubblicato in ÆS Arts+Economics n°6, Ottobre 2019

L’arte ha il potere di muovere ed esprimere profonde verità sul mondo in cui viviamo. Molti dei più grandi tesori di ogni civiltà sono opere d’arte, e le persone percorrono grandi distanze per vedere questi capolavori dal vivo.
Ma l’arte non è apprezzata solo per il suo significato estetico o culturale. L’arte è stata a lungo riconosciuta come un’importante categoria di investimento, con i collezionisti che acquistano opere d’arte sulla base del loro previsto potenziale di crescita. Grazie alla sua resilienza durante i periodi difficili e alla sua valorizzazione, l’arte è stata per molto tempo un’attraente classe di attività multi-miliardaria. Secondo il Report del 2018 di Hiscox Online Art Trade, le vendite d’arte online hanno raggiunto i 4.22 miliardi di dollari nel 2017, registrando una crescita del 12% rispetto al 2016. Ci sono evidenze del fatto che i compratori online stiano iniziando ad acquistare con maggiore frequenza e a prezzi più elevati. È interessante notare che il 38% dei grandi investitori visita siti Web di vendita d’arte e di articoli da collezione più volte alla settimana (di più rispetto al 31% nel 2017), in confronto al 19% dei piccoli investitori e al 18% dei nuovi acquirenti. Questo potrebbe voler dire che i collezionisti esistenti utilizzeranno sempre più il mercato dell’arte online per cercare, scoprire, seguire, e anche acquistare opere d’arte, mercato online che già sta diventato un altro canale per questi acquirenti.

La proprietà d’arte

Entrare nel mondo dell’arte è un’ambizione di molti, ma è un obiettivo raggiungibile solo da pochi. Molti dipinti vengono ora venduti all’asta per centinaia di milioni. Uno degli ultimi è Nu Couché (Sur le Côté Gauche) di Modigliani, un dipinto ad olio del 1917 che è stato incredibilmente battuto all’asta da Sotheby’s, New York a metà maggio per 157,2 milioni di dollari.
A maggio, da Christie’s e Phillip’s, Hong Kong, le opere del maestro moderno cinese-francese Zao Wou-Ki hanno dominato la scena dell’asta. Durante l’asta serale di Christie’s, l’opera di Zao del 14 dicembre 1959 ha incassato 176,7 milioni di dollari hongkonghesi (22,6 milioni di dollari), il terzo prezzo più elevato registrato per l’artista.
Ci sono scuole di pensiero all’interno del settore, tuttavia, che sottolineano come le vendite a nove cifre stiano diventando sempre più frequenti. Questo, mentre può essere musica per le orecchie di alcuni investitori, e case d’aste che si trattengono grandi commissioni sul prezzo delle opere vendute, mette anche in evidenza quanto rimanga chiuso il mercato degli investimenti in arte per così tanti in tutto il mondo.
Pochissime persone possono competere con i grandi investitori e fondi di investimento in arte, i quali hanno a loro disposizione centinaia di milioni, se non di miliardi, da investire nelle opere più famose del mondo.
Sfortunatamente, per i molti che vorrebbero entrare a far parte del mondo degli investimenti in arte, partecipare a queste aste, dove l’offerta inziale è di milioni, è un sogno irrealistico. Tuttavia, la situazione sta cambiando grazie alla tecnologia blockchain.
L’arte è considerata una riserva di valore affidabile e sicura. Le famiglie benestanti hanno mantenuto le opere d’arte nei loro portafogli per secoli, e il volume degli scambi ha continuato a crescere costantemente negli ultimi decenni. L’interesse per l’arte tra gli investitori e i gestori patrimoniali è in aumento e le nuove generazioni di acquirenti sono ansiose di accogliere la commistione tra arte e tecnologia.
Tuttavia, l’arte è stata tradizionalmente una classe di attività per nessun’altro se non per i ricchissimi. Molte di queste opere sono rinchiuse in volte, in attesa che il loro valore aumenti con il tempo, nel passaggio da una generazione all’altra. La valutazione delle grandi opere, che spesso raggiunge i milioni o i dieci milioni, le rende fuori dalla portata della maggior parte delle persone.

Partecipazioni in arte

Come nel caso della maggior parte delle passion asset e degli oggetti di lusso da collezione, l’arte è un’attività di investimento generalmente piuttosto illiquida. Gli investitori devono disporre di sufficiente capacità finanziaria per mantenere l’attività fino a quando non si imbattono nell’acquirente giusto al momento giusto.
É naturale quindi, se non ovvio, dato il potenziale di crescita dell’investimento in arte e l’elevata fascia di prezzo per un solo dipinto, pensare ad un mercato azionario per l’arte. Similmente a quanto accade a società miliardarie come Coca-Cola, Apple, Microsoft o Facebook, che sono partecipate da migliaia di azionisti che godono congiuntamente della crescita di queste società. Tuttavia, nei secoli in cui l’arte è stata acquistata venduta e scambiata, non è emerso alcun mercato azionario.
L’arte rimane uno dei pochi e rari mercati rimasti praticamente invariati negli ultimi tre secoli. Ha resistito ai progressi tecnologici che sono stati adottati dalla maggior parte dei mercati dei capitali come quello azionario, obbligazionario, il mercato delle materie prime e persino dei beni immobili. Si stima un valore di circa 3 trilioni di dollari di arte in depositi sicuri, di cui circa 65 miliardi vengono scambiati ogni anno nelle case d’aste e dai commercianti d’arte.
Negli anni avvenire, sempre più disponibilità saranno nelle mani delle giovani generazioni, che stanno fortemente tentando di partecipare alle decisioni concernenti i propri investimenti. Il comportamento di questa generazione nativa digitale favorisce le piattaforme digitali e la capacità di investimento autonomo. I millennial saranno il più grande segmento di adulti entro il 2020.
Questa generazione più giovane di investitori tende anche a preferire attività materiali rispetto ai tradizionali prodotti del mercato dei capitali, come titoli di Stato e azioni. Questi prodotti offrono attualmente tassi di interesse negativi o molto bassi, rendendo le attività alternative ancora più interessanti.
Nonostante i miliardi che alimentano regolarmente il mercato dell’arte, nell’immaginario della maggior parte delle persone il mercato è dominato dalla tradizionale e soffocante casa d’aste con investitori ultra ricchi che sollevano paddle in aria per assicurarsi una preziosa opera d’arte.
Sebbene la maggior parte delle case d’aste abbia introdotto tra le proprie facility la possibilità di aggiudicarsi l’opera in asta telefonicamente e online, la triste verità è che questa immagine risulta essere ancora relativamente vera. L’avanzamento del mercato dell’arte è fortemente definito dalla preminenza delle vecchie e solide case d’aste bloccate nel passato.
Sebbene ci siano circa 3 trilioni di dollari di opere d’arte in depositi sicuri, 65 miliardi di dollari vengono scambiati su base annuale da commercianti d’arte e case d’aste. A molti individui benestanti piace acquistare e tenere sotto controllo le opere d’arte inserite nei portafogli di investimento in attesa e con la prospettiva che aumentino di valore.
Questo settore da 65 miliardi di dollari l’anno ha un disperato bisogno di mercati aperti ed equi che creino trasparenza e liquidità. I tradizionali attori del settore stanno lottando per vedere i volumi di scambio raggiungere il loro effettivo potenziale. Il problema è che l’accesso alle informazioni è irregolare e le opere d’arte vengono scambiate in luoghi obsoleti. Le vendite vengono elaborate manualmente e la liquidazione può richiedere settimane. Questo processo opaco e inefficiente scoraggia molti potenziali investitori, il che significa che le negoziazioni d’arte sono poco frequenti e l’arte come attività è illiquida.
Ecco perché abbiamo fondato Maecenas; come una soluzione a questo problema.
Maecenas è un mercato globale blockchain dell’arte dove gli scambi avvengono in un contesto di alta liquidità, in maniera veloce ed equa. Creare portafogli e scambiare partecipazioni in capolavori sarà possibile per tutti. Abbiamo convertito opere da milioni di dollari in unità finanziarie digitali più piccole che possono essere comprate e vendute facilmente, letteralmente a una frazione del costo.

Tokenizzazione dell’arte: co-proprietà

Investendo in differenti classi di attività, è possibile diversificare il proprio portafoglio di investimenti e minimizzare il rischio di perdita se una delle classi di attività registra performance scarse entro un determinato periodo di tempo, per il fatto che le altre classi possono invece registrare performance migliori durante lo stesso periodo e neutralizzare le perdite potenziali del portafoglio. La diversificazione contribuisce anche a generare rendimenti senza dover far affidamento solo su una classe di attività o su una sola fonte.
L’arte è attraente per molti investitori che vogliono diversificarsi perché tende a resistere alle pressioni del mercato esterno e mantiene bene il suo valore, offrendo anche alti ritorni, come nel caso delle opere d’arte cd blue-chip. Nonostante la sua popolarità, tuttavia, l’arte può anche rappresentare un rischio quando si tratta di liquidità. Inoltre, vendere un dipinto o una scultura è un processo non banale.
Innanzitutto, il mercato dell’arte è selettivo. Fatta eccezione per gli artisti diciamo di rango superiore, su cui si può sempre contare qualora si decidesse di vendere una loro opera, essendo questa con ogni probabilità battibile all’asta per dieci o centinaia di milioni, gli appetiti degli investitori possono essere attenuati, i gusti possono cambiare e può essere difficile vendere opere d’arte in modo redditizio, perlomeno nella loro totalità. Ad esempio, come sottolinea Artprice, due artisti americani un tempo molto in voga, Jacob Kassay e Parker Ito, hanno visto il prezzo delle loro opere ridursi di dieci volte dal 2014 ad oggi.
In secondo luogo, per vendere opere d’arte, gli investitori si affidano in genere alle case d’asta. Ciò può comportare il pagamento di una commissione fino al 25% e il loro successo all’asta può essere influenzato da dozzine di fattori: il tempo, il luogo, la pubblicità e quanto i partecipanti sono realmente disposti a spendere.
Tutto questo rende l’arte un’attività difficilmente negoziabile, assumendo che si faccia affidamento sui luoghi di scambio tradizionali.
Una possibile soluzione al rischio di liquidità degli investimenti alternativi, arte inclusa, è quella di modificare il modello di proprietà, quindi non sempre vi è il caso di investitori facoltosi, ognuno dei quali cerca di superare l’offerta dell’altro per aggiudicarsi una delle attività appartenenti a un ristretto pool di alto valore. In particolare, un modello di proprietà condivisa potrebbe potenzialmente ridurre il costo di ingresso sul mercato, consentire a un pool di investitori molto più ampio di partecipare e quindi migliorare la liquidità.
Questo è ciò che Mecenate ha introdotto con successo nel mercato dell’arte. Utilizzando la tecnologia blockchain, rendiamo possibile scambiare online partecipazioni digitali in opere d’arte - senza passare attraverso le case d’aste e senza i potenziali problemi di liquidità che sorgono quando è necessario trovare un acquirente per un’intera opera d’arte.
Durante la nostra asta beta, ad esempio, abbiamo raccolto 1,7 milioni di dollari da un gruppo di investitori di tutto il mondo per acquistare il 31,5% di un dipinto di Andy Warhol, 14 Small Electric Chairs (1980).
L’approccio di Maecenas aiuta ad evitare le alte commissioni applicate dalle case d’asta e ad ampliare il portafoglio di opere d’arte in capo a una persona in modo più semplice ed efficiente.
La piattaforma di Maecenas collega gli amanti dell’arte di tutto il mondo. È un mercato più aperto, il più aperto tra quelli che il mondo dell’arte ha visto finora, e consente alle persone di scambiare e possedere azioni digitali più rapidamente e facilmente di quanto si possa trovare nel mercato dell’arte tradizionale.
La proprietà frazionata dell’arte consente di mettere in atto una diversificazione di investimento attraverso varie opere d’arte e artisti, consentendo di non rischiare il tutto per tutto con una sola opera.
La diversificazione del portafoglio per ridurre al minimo l’esposizione al rischio è il prerequisito di base per qualsiasi strategia di investimento, soprattutto quando si vivono tempi imprevedibili e si ha a che fare con l’incertezza economica. E per quanto concerne la diversificazione del portafoglio di attività, l’arte costituisce una delle opportunità di investimento alternative preferite al mondo. Secondo il rapporto di Artprice del 2017 denominato The Art Market, oltre 413.000 opere d’arte sono state battute all’asta durante l’anno, fatto che costituiva un nuovo record. Si registra un «basso tasso di invenduto», pari al 34% a ovest, il che prova la vitalità del mercato. C’è richiesta di arte che funga da opportunità di investimento alternativa e diversificata.

L’arte per tutti (non solo per ricchissimi)

Gaius Maecenas, famoso eponimo di «patrono delle arti», aiutò i poeti poveri e come azienda il nostro obiettivo è sempre stato quello di essere un mecenate moderno e stimolare il business dell’arte. La nostra azienda è stata creata per democratizzare il settore dell’arte e renderlo disponibile a tutti coloro che vogliano partecipare.
Abbiamo lavorato molto duramente per costruire una significativa selezione di opere d’arte di punta che si qualifichino per essere quotate sulla nostra piattaforma. Ora abbiamo accesso a una pipeline diversificata di opere d’arte di livello mondiale di artisti blue-chip (come Picasso, Monet, Renoir, Chagall, Basquiat, Lichtenstein, Bacon, Duchamp, ecc.) che valgono collettivamente oltre cento milioni di dollari.
La tokenizzazione concentra la proprietà di un’attività in un token digitale e la memorizza sulla blockchain. La tokenizzazione consente un efficiente trasferimento della proprietà. Nell’odierna economia collaborativa (cd. sharing economy), i token di asset scambiati sulla blockchain rivoluzionano efficacemente gli investimenti in arte e ridefiniscono il concetto di proprietà. Maecenas consente agli investitori di possedere congiuntamente un’opera d’arte. Questo modello di business è stato ampiamente convalidato dalla crescente popolarità delle numerose piattaforme di crowdfunding immobiliari e azionarie in circolazione.
L’arte è fatta per essere condivisa, non per rimanere rinchiusa in una collezione privata, nella speranza di un suo eventuale apprezzamento. Ma il fatto è che gran parte dell’arte è destinata proprio a questo. Come amanti dell’arte, speriamo di cambiare questo destino. Ogni opera d’arte quotata sulla piattaforma verrà conservata in apposite strutture adibite al deposito in sicurezza delle opere negoziate. Questi magazzini di massima sicurezza sono dotati di sale dedicate alla fruizione delle opere, fungendo quindi anche da gallerie. Maecenas, nel suo sforzo di democratizzare l’accesso all’arte, consentirà agli investitori e ai loro ospiti specifici di organizzare mostre per la valorizzazione delle opere d’arte.
Questi depositi d’arte in genere si trovano in apposite aree internazionali adiacenti agli aeroporti in modo che le opere di valore ivi conservate non siano suscettibili di applicazione delle imposte locali sulle transazioni. Conosciute come freeport, queste strutture sono disponibili nella maggior parte degli hub commerciali di primo livello; Maecenas ha già stabilito relazioni con molti di loro. Una di queste strutture è Le Freeport di Singapore, dove Christie’s gestisce i suoi servizi di stoccaggio di opere d’arte (CFASS).

Arte come investimento

Investire in arte, secondo le informazioni raccolte da Artprice.com, come è evidenziato nell’articolo di Bloomberg, ha prodotto rendimenti medi annui pari all’8,9 per cento dal 2000. Dal punto di vista finanziario e culturale, il corretto investimento in arte può senza dubbio costituire un’ottima alternativa rispetto agli altri asset tradizionali.
Vi sono tuttavia alcune barriere all’entrata all’interno dell’attuale struttura del mercato dell’arte, che Bloomberg continua a evidenziare. Si dice che il mercato sia «opaco, non regolamentato e talvolta estremamente illiquido», si mettono in evidenza le alte commissioni che i proprietari delle gallerie e le case d’aste possono addebitare. Ci possono essere anche problemi riguardanti la provenienza.
L’art advisor Wendy Goldsmith, che si occupa di arte moderna e contemporanea, in un’intervista a Bloomberg afferma «Nel mercato dell’arte non ci sono regole, ecco perché è un campo minato e perché ha tali opportunità».
Il cambiamento dei gusti può anche avere un impatto sul mercato dell’arte, e a tal proposito Goldsmith sottolinea come il mondo sia pieno di magazzini d’arte che si sono deprezzati fino al 90 percento. E se non avessi il background o la competenza di un investitore d’arte?
L’accesso all’arte come classe di attività non dovrebbe essere così complicato. Attraverso Maecenas, gli investitori accreditati possono far parte di una comunità d’arte globale e connessa che dà loro la possibilità di possedere interessi frazionati digitali in questa categoria di investimento. Oltre a rendere l’arte come classe di investimento più accessibile, la natura stessa della piattaforma Maecenas e della tecnologia blockchain può rendere il mercato dell’arte più equo, molto più trasparente, aiutare a valorizzare le opere d’arte, combattere i problemi relativi alla provenienza e molto altro ancora.
A fronte delle continue incertezze nelle condizioni economiche globali e nei mercati finanziari, l’interesse per l’arte come classe di attività alternativa è cresciuto costantemente. L’arte non è più vista come un acquisto di nicchia, ma come parte di una strategia di portafoglio ben diversificata. In passato, l’opacità e illiquidità del mercato dell’arte hanno reso difficile il confronto accurato dell’arte con gli investimenti tradizionali. La tecnologia Blockchain, con le sue reti decentralizzate di fiducia, consente agli investitori di partecipare al mercato dell’arte in completa trasparenza e sicurezza.
Gli investitori hanno opzioni limitate quando si tratta di investire in arte in modo sicuro e affidabile. Le case d’aste sono percepite come il canale più sicuro e ciò si riflette nelle elevate commissioni applicate, che si aggirano intorno al 12- 25%. Queste aste sono per lo più condotte in modo tradizionale e poche novità sono state introdotte nel tempo, fatta eccezione per la recente trasmissione in diretta online delle aste.
Le commissioni applicate dalle gallerie e dagli altri commercianti d’arte sono più basse e si aggirano intorno al 6/10%. Tuttavia, questi professionisti sono percepiti come meno affidabili e la loro selezione di opere d’arte è limitata. Inoltre, i prezzi sono dettati dalle gallerie anziché dai partecipanti al mercato. Oltre alla mancanza di liquidità, alla mancanza di trasparenza e commissioni elevate, entrambi questi approcci richiedono anche l’acquisizione fisica dell’opera d’arte, la loro conservazione, la loro gestione e cura. Questo è qualcosa con cui molti investitori non si sentono a proprio agio perché non dispongono delle competenze necessarie.
Si stima che il 90% degli acquirenti consideri l’arte come un investimento e quasi la metà preferirebbe possedere le opere d’arte attraverso un veicolo finanziario anziché un acquisto fisico. Tuttavia, gli approcci tradizionali offerti da gallerie e case d’aste lasciano una ampia parte del mercato insoddisfatto. Maecenas, d’altra parte, utilizza la tecnologia blockchain per democratizzare completamente l’accesso agli investimenti in arte. Con la tokenizzazione dell’arte, la piattaforma converte opere d’arte da milioni di dollari in unità finanziarie più piccole che possono essere acquistate e vendute facilmente attraverso un mercato globale trasparente. Ciò fornisce agli investitori liquidità e un indispensabile meccanismo di rilevazione dei prezzi orientato al mercato.
Inoltre, molti investitori preferiscono utilizzare veicoli finanziari, come i fondi per l’arte, piuttosto che la proprietà diretta perché vogliono investire in arte ma non vogliono la responsabilità di prendersi cura dell’opera d’arte fisica. Tuttavia, il livello minimo di entrata per tutti questi investimenti, anche i fondi di investimento in arte, è al di là della portata di investitori anche benestanti, ossia gli investitori che hanno manifestato collettivamente interesse a espandere e diversificare il proprio portafoglio con l’arte. D’altra parte, se qualche migliaio di dollari potessero garantire un posto al tavolo del mercato dell’arte, molte più persone sarebbero in grado di partecipare all’apprezzamento di un famoso dipinto, proprio come fanno i collezionisti d’arte miliardari. Per la prima volta, la tecnologia consentirà a investitori, collezionisti e proprietari di scambiare istantaneamente quote di dipinti e sculture. Offrirà inoltre ai migliori artisti emergenti uno spazio espositivo per il loro lavoro, libero dalle interferenze degli intermediari.

Arte e blockchain

Il fatto che Maecenas sia costruito con la tecnologia blockchain significa che le transazioni sono protette dall’incredibile potenza del «libro mastro» della blockchain, rendendo il processo dell’asta olandese privato ma più trasparente di quanto si possa trovare in un’asta tradizionale.
La natura della blockchain rende anche le transazioni e altre informazioni chiave a prova di manomissione, il che avrà anche un impatto positivo su altre questioni come la valutazione complessiva delle opere d’arte e sarà di aiuto in alcune questioni relative alla provenienza.
Esistono già iniziative blockchain non finanziarie nell’ambito dell’arte che non sono focalizzate sugli investimenti. Queste, invece, cercano di risolvere i problemi relativi alla provenienza delle opere d’arte tradizionali e alla protezione delle opere d’arte digitali. Un esempio di spicco è Verisart, che fornisce un certificato di provenienza digitale per le opere d’arte che normalmente verrebbero archiviate nelle gallerie. Un’altra start-up è Ascribe, che ha implementato un sistema sicuro di tracciabilità delle opere d’arte digitali e di controllo su come vengono condivise.
Ma di start-up di fintech ne stanno emergendo altre, alcune delle quali si qualificano come valida alternativa allo stesso investimento in arte. L’approccio crowdfunding è stato utilizzato anche nel tentativo di istituire fondi di investimento in arte. Questo nuovo modello si sta diffondendo tra gli investitori in quanto riduce l’ammontare della somma minima da investire e delle commissioni di gestione. Anche se questo costituisce sicuramente un miglioramento rispetto a quanto fatto dai fondi d’arte tradizionali, l’approccio non riesce ancora ad affrontare le questioni fondamentali degli investimenti in arte, vale a dire la mancanza di trasparenza, la mancanza di liquidità e, soprattutto, il fatto che la fiducia è centralizzata. Inoltre, si tratta di vere e proprie piattaforme aperte in quanto sono solo in grado di accettare investitori accreditati a causa delle normative associate ai fondi di investimento tradizionali.
Maecenas, d’altra parte, sfrutta la tecnologia blockchain per democratizzare l’accesso agli investimenti in arte. Tokenizzando l’arte, la piattaforma converte opere d’arte da milioni di dollari in unità finanziarie più piccole che possono essere acquistate e vendute facilmente attraverso uno scambio criptato trasparente. Ciò fornisce agli investitori liquidità e un meccanismo di rilevazione dei prezzi indispensabilmente orientato al mercato.
Per anni, abbiamo costruito una base tecnologica solida e sicura per Maecenas, la prima piattaforma di trading al mondo basata su blockchain. Ciò è stato possibile perché abbiamo riunito un eccezionale team di esperti e abbiamo instaurato relazioni cruciali con gallerie, collezionisti e autenticatori. Nel 2017 abbiamo portato a termine con successo una vendita mediante token e da allora abbiamo iniziato a trasformare la visione in realtà. Abbiamo già raccolto e venduto all’asta numerosi capolavori. Siamo concentrati sulla crescita del nostro business e sull’ampliamento della nostra offerta tecnica per trasformare veramente un mainstream secolare del settore.
Usiamo la tecnologia blockchain per creare token digitali a prova di manomissione che rappresentino in sè la proprietà delle opere d’arte. Le unità di proprietà si configurano come token ERC20, che è uno standard Ethereum per i token digitali. Questi token sono altamente sicuri e impossibili da modificare grazie alle proprietà crittografiche delle blockchain. Una singola opera d’arte è suddivisa in migliaia di certificati. Gli investitori possono quindi acquistare questi certificati per possedere una percentuale di una determinata opera d’arte e possono rivenderli ad altri investitori in qualsiasi momento e online.
I database Blockchain sono piattaforme altamente efficienti per la compensazione e il regolamento delle attività. Configurandosi la proprietà delle opere d’arte in token blockchain, Maecenas non solo sfrutta questi guadagni in termini di efficienza, , ma abbraccia anche uno standard aperto che crea opportunità di integrazione con l’ecosistema crittografico e blockchain. Maecenas tiene traccia degli eventi significativi sulla blockchain, come i controlli di due diligence sulla documentazione relativa all’attività (ad es. provenienza, assicurazione, certificati di conservazione, ecc.) archiviando hash e metadati per creare prove crittografiche inconfutabili di tali eventi con data e ora. Ciò consente a Maecenas di espandersi condividendo le opere in entrata e in uscita con altre piattaforme in modo affidabile.
Il nostro team tecnico specializzato ci offre la libertà di non dipendere da terzi fornitori di servizi per ciò che consideriamo cruciale per la nostra offerta, il nostro know-how ed expertise in materia di blockchain. Fin dall’inizio, Maecenas ha sviluppato internamente la sua piattaforma di tokenizzazione delle opere d’arte e ha progettato tutti gli smart contract necessari per gestire le nostre aste. Inoltre, gestiamo completamente dall’interno la sicurezza dei nostri portafogli crittografici per mitigare le violazioni dei dati che portano alla perdita dei fondi dei nostri clienti. Per questo motivo, abbiamo un nostro team di sicurezza informatica che è guidato da un esperto di sicurezza informatica con oltre 15 anni di esperienza nel settore finanziario nel penetration test.
Il design della piattaforma offre tolleranza agli errori e semplici meccanismi di recupero. Il sistema è inoltre altamente scalabile, resiliente e facile da aggiornare. Ha un alto grado di riusabilità e ci consente di essere agili nel nostro sviluppo.

Eliminare l’intermediario

Uno dei punti chiave dell’efficienza degli investimenti nell’arte tradizionale è che tutte le vendite avvengono tramite intermediari, siano essi rivenditori o case d’aste. Questi intermediari aumentano entrambi il costo della transazione attraverso le commissioni applicate e riducono la trasparenza del mercato controllando il flusso dell’offerta e delle informazioni.
Ora, la blockchain può fornire le basi per un mercato sicuro ed efficiente che consente agli acquirenti e ai venditori di effettuare transazioni direttamente senza intermediari. Una piattaforma aperta e agile può stimolare i mercati dell’arte e portare al loro interno milioni di investitori.
In parte, la causa della mancanza di innovazione nell’ambito della finanza dell’arte deriva dal dominio delle vecchie case d’aste. Le maggiori - Sotheby’s e Christie’s - monopolizzano l’80% del volume del mercato secondario. Sono dotate di una struttura di commissioni identica, che può vedere gli acquirenti d’arte pagare fino al 25% di commissione - e i venditori pagano ancora di più.
Le case d’aste controllano anche l’accesso alle informazioni in quanto non esiste un unico mercato dell’arte che fornisca un meccanismo di rilevazione dei prezzi adeguato. In altre parole, è quasi impossibile conoscere il prezzo fair di un’opera d’arte perché non ci sono mezzi affidabili per gli investitori per valutare le aspettative del mercato. In altre classi di attività, come azioni di società a partecipazione diffusa o immobili, qualsiasi investitore può accedere ai dati relativi ai prezzi di scambio sia storici che in tempo reale per costruire modelli di prezzo. Il settore dell’arte non ha nulla di tutto ciò. Non ci sono registri degli ordini o delle transazioni e i dati storici sono scarsi e rari poiché le opere d’arte sono raramente oggetto di scambio.

L’arte (può ora essere) per tutti

Quindi, qual è il modo migliore, per i nuovi investitori sul mercato o per coloro che vogliono esplorare più opzioni quando si tratta di arte, per aprire le porte ad opportunità differenti dalle case d’aste? Riteniamo che il progetto blockchain di Maecenas potrebbe essere la risposta e siamo determinati a portare il mercato dell’arte all’interno del XXI secolo grazie al nostro approccio innovativo.
Rimuovendo gli intermediari che traggono profitto dal controllo e dalla manipolazione delle informazioni e sostituendo i broker con gli smart contract, che definiscono in modo trasparente le regole dell’asta, i sistemi di offerta e la distribuzione del reddito, il mercato trarrà vantaggio da transazioni più snelle e dirette, riducendo allo stesso tempo in modo significativo le commissioni aggiuntive. Esistono anche altri problemi nel mercato dell’arte oltre alla barriera all’entrata costituita dall’aspetto finanziario: gli attori chiave all’interno del mercato dell’arte che controllano le informazioni. Infatti non esiste un unico «mercato dell’arte» con un adeguato meccanismo di rilevazione dei prezzi, il che significa che è quasi impossibile conoscere il fair value di un’opera d’arte. Non ci sono registri degli ordini o delle transazioni e i dati storici potrebbero essere scarsi in tutto il settore dell’arte.
Di nuovo, un circuito chiuso, composto da coloro che hanno accesso ad esso che costruiscono significativi portafogli di opere d’arte preziose e belle e che se le scambiano tra di loro. Questa non è una preparazione di alcuna festa in particolare; è più il risultato di come il mercato dell’arte si è evoluto nei suoi numerosi stili e con l’expertise della sua gestione, il che ha contribuito alla creazione di un mercato frammentato e difficile da penetrare se non senza relazioni e denaro. Il modo migliore per aggiungere valore a questo mercato e sconvolgerlo per un bene più ampio è quello di creare un mercato dell’informazione condiviso che incentivi la partecipazione di tutti.
La piattaforma blockchain di Maecenas sta cercando di fare proprio questo, riunendo un team appassionato e competente di amanti del fintech ed esperti di arte per ampliare il mercato e consentire a milioni di potenziali investitori di assicurarsi quote di opere d’arte le quali in precedenza non sarebbero state, finanziariamente parlando, alla loro portata.
La necessità di un coinvolgimento intermedio sarà completamente rimossa grazie alla piattaforma blockchain di Maecenas, che collega artisti, collezionisti e investitori con l’uso di smart contract. Il nostro progetto blockchain contribuirà a rendere le transazioni più aperte e trasparenti, fornendo migliori informazioni e liquidità nel mercato.
Il processo dell’asta non si svolge nel giro di pochi minuti con Maecenas. Accade in un periodo di tempo prestabilito (di alcune settimane) per consentire a tutta la comunità di partecipare. Riteniamo che Mecenate fornisca un sistema più equo, più aperto e onesto che aprirà il mercato a un pubblico più ampio, aumentando la percezione del mercato e la fiducia degli investitori nel tempo. Non è solo qualcosa che gli investitori vogliono. È qualcosa che brama anche tutto il settore dell’arte.
Idealmente, in un futuro non molto lontano, i capolavori saranno scambiati rapidamente attraverso una piattaforma di scambio aperta, che fornisce aggiornamenti frequenti sul valore effettivo delle opere d’arte negoziate. I gestori di portafoglio saranno in grado di valutare i propri portafogli in modo più accurato e di diversificare il rischio investendo in una gamma di oggetti d’arte differenti. Non avranno più bisogno di concentrare i loro fondi in una manciata di opere difficili da vendere.
L’arte come classe di attività dovrebbe, come altre categorie di investimento, raccogliere numerosi dati di mercato, registri degli ordini, indici e persino derivati. Il motivo per il quale così non è, il perché le case d’aste hanno dominato e controllato il mercato delle arte per così tanto tempo, può essere individuato in una sola parola: FIDUCIA.
La mancanza di informazioni e metodi affidabili per valutare l’autenticità delle opere d’arte significa che gli investitori preferiscono avere a che fare solo con istituzioni secolari percepite come affidabili. Queste istituzioni agiscono come intermediari in quasi tutte le transazioni d’arte e quindi controllano il mercato. Le blockchain sostituiscono gli intermediari tradizionali con reti di fiducia decentralizzate. Sono intrinsecamente sicuri, essendo i dati relativi alle transazioni archiviati in un vasto data base costantemente controllato e verificato. Le registrazioni vengono archiviate in conformità con i più elevati standard di sicurezza informatica, la dissipazione delle informazioni garantisce anche la protezione contro gli hacker, poiché effettuare una singola transazione fraudolenta su una blockchain richiederebbe di compromettere la maggior parte della rete, che ammonta a migliaia.
Collegando artisti, collezionisti e investitori direttamente tramite una piattaforma blockchain aperta con smart contract, eliminiamo la necessità di broker e rivenditori d’arte come facilitatori della transazione. Sostituiamo la necessità di fiducia basata sulla reputazione con la fiducia nella blockchain decentralizzata. L’arte svolge chiaramente un ruolo importante come asset class performante all’interno di molti più portafogli rispetto a prima. La tokenizzazione significa, come ha dimostrato Maecenas con l’asta di Warhol, che le persone pur non appartenendo al ristretto circuito dei super ricchi del mondo, possono ora godere dei benefici dell’arte come classe di attività. Il fatto che non fossero stati in grado di farlo in precedenza costituisce una stranezza della crescita storica dei mercati finanziari. Ora che queste barriere sono scomparse, l’arte è libera di prendere il suo posto nei portafogli diversificati di molte più persone.

Marcelo Garcia Casil è CEO Maecenas Fine Art.